Slinky e il terremoto delle Isole Vanuatu
Di ritorno dalla Maker Faire abbiamo ripristinato la nostra stazione sismica open source a Pisa collegata col sismografo Slinky che avevamo al nostro booth, ma non avremmo mai sperato che potesse registrare un terremoto, per quanto forte, proveniente dalle Isole Vanuatu. Queste si trovano a circa 16.500 km di distanza dall’Italia (o 145 gradi di distanza angolare), a est del continente Australiano, lungo una zona di subduzione in cui la placca Australiana si muove verso nord-est con una velocità compresa tra i 9 e i 10 centimetri l’anno scontrandosi e immergendosi al di sotto della placca Pacifica.
Il terremoto in questione, di magnitudo Mw 7.1, è avvenuto il 20 ottobre alle ore 21:52:02 UTC a 135 km di profondità. La nostra stazione ha registrato l’evento 19 minuti dopo. Slinky ha potuto “vedere” il terremoto proprio perché ci troviamo dalla parte opposta del globo terrestre, oltre la zona d’ombra delle onde P compresa tra 103 e 140 gradi. Ne avevamo già parlato in questo post. Tra le varie fasi che hanno raggiunto l’Italia ci sono le PKP (la cui traiettoria è visualizzata nella figura sottostante) che hanno viaggiato attraverso il nucleo esterno. Come si può apprezzare dalla figura le PKP emergono alle nostre latitudini con un elevato angolo d’incidenza, ovvero arrivano da sotto quasi verticalmente. Inoltre trattandosi di onde longitudinali l’arrivo dell’onda darà luogo ad un impulso che tenderà a scuotere il terreno con una marcata componente verticale, sollevando il terreno per poi abbassarlo.
Nella registrazione di Slinky in figura sotto si nota un segnale abbastanza rumoroso, dovuto sia alla semplice concezione dello strumento che alla sua collocazione in area urbana. Nonostante ciò l’arrivo delle PKP è ben visibile al di sopra del rumore. Il tempo teorico di arrivo delle fasi PKP è di 1161 s dal tempo origine, ovvero alle ore 22:11:23 UTC.
Dato che comunque che la registrazione è molto rumorosa abbiamo deciso di confrontarla con quella di una stazione che fa parte della Rete Sismica Nazionale, ovvero con la componente verticale della traccia alla stazione di Bagni di Lucca, molto vicina a Pisa. BDI mostra un nettissimo primo impulso verticale, il cui tempo di arrivo coincide perfettamente con quanto registrato da Slinky. Successivamente dalla traccia della stazione professionale si riesce ad apprezzare l’arrivo di altre fasi che invece si perdono nel sismometro scolastico. Siamo comunque molto soddisfatti perché abbiamo dimostrato che uno strumento così semplice può rilevare un evento naturale accaduto a 16500 km di distanza!
Ulteriori informazioni sullo Slinky si trovano nelle pagine di Seismology@School, oppure in questo blog. Se volete uno Slinky a casa vostra a questo link trovate un kit. Buone registrazioni!